c'era l'orgoglio di capire e poi la certezza di una svolta
come se capir la crisi voglia dire che la crisi è risolta
(Giorgio Gaber - Sandro Luporini)
...
credevo nel comprendere nell’abbracciare tutto, lo sbocciare di un fiore, la tristezza di un lutto
... ma capire è un’impotenza di fronte alla debolezza dell’agire, un esercizio di stile, un’inutile frivolezza...
negli anni veloci manca il tempo per fare, per dedicare il tempo a elogiare l’errore, per svegliarsi al mattino con un cattivo sapore.
In questo buco di mondo, in questo autoesilio che mi sono imposto, così lontano da i rumori di ogni festa.
In quei momenti arroganti dove non si impara niente, ma si intuisce che piccoli istanti fanno sempre la storia, vorrei il suono della piazza a coprire il rumore di questo deserto.
... e nel rammentarmi un giorno la favola alla quale non ho partecipato, racconterò di te e del timido tentativo di un bacio... come la sabbia sopra le guglie, o altri imprevisti.
... e adagio, come quando manca un pizzico di vita, o come amici ci si abbandona ad un abbraccio che sottolinea gli sconosciuti che si rimarrà per sempre
con tutto quel candore che si riserva quando non si vuole esaurire il momento
con tutto il timore che sovviene per aver scritto solo parole inutili.
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A. Assiri
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