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immagine capitolo 4
l'anima sceglie i suoi compagni
e poi chiude la porta
la sua divina maggioranza
estranei non sopporta.

(Emily Dickinson)

...
Da ciò che temo mi distacco per rifugiarmi nei luoghi del consono
gli spazi abitati di cose, di distanze conosciute
e un balcone dove godere il plenilunio
se è vigliaccheria magari me ne frego
di ogni esperienza dove non grava un capriccio, ma solo mare in odor di burrasca.

Vivo di un socchiudersi per timore di spalancarmi, ne ricerco le cause e ripiego dietro gli angoli di un carattere schivo.
... e questa gentilezza che non appartiene alla primavera rigetta il suo fare melenso… resto a sbirciare i miei guai, piccolezze. nel fondo di parole che si infrangono.
Ti ho rincorso solo per guardarti da vicino, non avevo nulla da darti, nemmeno una scusa
... ho un malessere da solaio, sono troppo impolverato… desidero un recapito che non diventi un soggiorno.

Non ne guardo mai la fine, quasi per rispetto, come se la dissolvenza fosse un atto privato o un qualcosa da consumare in solitudine
per l'avversità verso le sequenza trite, mi allontano di due passi, al confine esatto tra l'inutile presenza e il mostrare le spalle
ho immaginato un futuro, nello scorrere lento dei titoli di coda.
...
A. Assiri   

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